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I tatuaggi del clan di Bagnoli: “Scognato” e “65” sulla pelle per mostrare fedeltà al boss

Il particolare evidenziato dalle informative di Polizia: gli affiliati più giovani al clan Esposito di Napoli Ovest sfoggiano simboli e tatuaggi distintivi.
A cura di Nico Falco
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Massimiliano Esposito "lo Scognato", il figlio Junior e Gennaro Esposito "Sesè"
Massimiliano Esposito "lo Scognato", il figlio Junior e Gennaro Esposito "Sesè"

Il numero 6 e il numero 5, che stanno per le lettere "F" ed "E". Ovvero: Famiglia Esposito. Tratto distintivo del clan di Bagnoli, che gli affiliati più giovani mostrano sui social, infilando quelle cifre in ogni post e nei nomi degli account, ma anche sulla loro stessa pelle: diversi hanno tatuato i numeri o il soprannome "Scognato", che nella camorra di Napoli Ovest identifica Massimiliano Esposito, ritenuto dall'Antimafia capoclan e attualmente ricercato dopo essere sfuggito al blitz della Squadra Mobile del 17 settembre.

I tatuaggi del clan: "Scognato" e "65"

Simbologia mafiosa, sia sui social che vecchio stile, ovvero sulla pelle. Fanpage.it lo aveva raccontato nel 2021, a proposito del video musicale trap in cui Massimiliano Giuseppe Esposito Junior, figlio del capoclan e allora minorenne, impersona un criminale, e con l'intervista al professor Marcello Ravveduto, esperto della comunicazione mafiosa. Ora è tutto scritto nell'ordinanza contro il clan di Bagnoli, che riprende anche una annotazione del commissariato locale della Polizia di Stato datata 28 maggio 2022: nelle immagini pubblicate sui social da Massimiliano Giuseppe Junior si vedono sempre grosse collane d'oro con un ciondolo col numero 65, che sta per "Famiglia Esposito".

Gli stessi simboli sono stati notati su due dei destinatari dell'ordinanza: Michele Ortone ha il numero 65 tatuato sul braccio, mentre Carmine Esposito, compagno della figlia del capoclan, ha sull'avambraccio la scritta "O Scognato".

Gli investigatori, si legge ancora, hanno poi notato monili col numero 65 indossati da diversi giovani, che secondo gli inquirenti "gravitano intorno a Esposito Junior". Vengono menzionati, tra gli altri: Yuseff Aboumouslim, nipote del capoclan, ex braccio destro e poi collaboratore di giustizia; Vincenzo Fasano, tra i destinatari dell'ordinanza; Alessandro Matano, vittima di una intimidazione nel maggio scorso, quando numerosi colpi di pistola furono esplosi contro la finestra della sua abitazione.

Il blitz contro il clan, boss in fuga

Il blitz è scattato alle prime ore del 17 settembre, per l'esecuzione di due ordinanze. La prima è relativa al clan: 13 destinatari (alcuni dei quali già detenuti), 11 le misure notificate. La seconda ordinanza è invece per omicidio: lo "Scognato" è accusato di essere il mandante dell'agguato in cui è stato ucciso Antonio Ivone al Rione Traiano, nell'agosto 2000. Mancavano all'appello il capoclan, che è tuttora ricercato, e Gennaro Esposito detto Sesè, fratello di Carmine, rintracciato e arrestato dalla Mobile due giorni dopo, il 19 settembre, in una villetta di Castel Volturno (Caserta).

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